La mia esperienza
Anche a me, in varie fasi della mia esperienza di designer ed imprenditore, è capitato di prendere parte a collaborazioni a titolo gratuito, che prevedevano una retribuzione simbolica oppure non economica. E credo che siano le occasioni migliori per saggiare l’affidabilità di un professionista.
Da imprenditore, infatti, ho imparato a circoscrivere le aspettative e a diffidare da chi si impegna parzialmente con l’alibi del compenso ridotto.
Da progettista, ho approcciato ognuna di queste collaborazioni con la stessa passione, serietà e dedizione che dedico a quelle “standard”. Non certamente perché l’aspetto economico sia irrilevante, anzi (è il sacrosanto riconoscimento del valore apportato attraverso il lavoro). Ma piuttosto perché non ritengo ci si possa comportare altrimenti. Credo che la professionalità debba emergere a prescindere dal contesto, dal cliente e dalla retribuzione. Non tanto perché è una scelta strategica, vantaggiosa o giusta ma perché, come la morale, è una parte di noi che non si dovrebbe poter “disattivare”.
A mio modo di vedere o una cosa la si fa per bene, e fino in fondo, oppure tanto vale non farla. E questo vale per incarichi professionali, progetti personali o la decorazione dell’albero natalizio.