Cosa fanno bene le migliori agenzie di branding

Il 65% delle imprese fallisce nei primi 10 anni, a dimostrazione che non è facile risollevare il business. E se il branding fosse una risorsa non utilizzata per attraversare acque tempestose?

Nel momento in cui lanci il tuo brand o ne rinnovi uno esistente, il pacchetto di brand identity è parte essenziale del lavoro. Ma sai davvero cosa puoi trovarci dentro?

L’umile pagina Chi Siamo a volte viene trascurata rispetto alla più appariscente homepage. Ma questa parte del sito è tutt’altro che inutile. Ecco come farla funzionare al meglio.

Il luxury branding è – in un certo senso – un campionato a parte, con i suoi dos and don’ts. Il pubblico del lusso ha aspettative ben precise, ed è meglio non deluderle.

Se vuoi far crescere una piccola impresa, ci sono vari modi per farlo. Ma forse non hai ancora pensato al branding. Ti spieghiamo perché potrebbe aiutarti nella tua missione.

Oggi tutti sembrano parlare di brand purpose. Ma se il termine va di moda, le aziende devono pensare attentamente a cosa questo significhi per loro.

Hai mai considerato la possibilità di legare la tua brand identity a un personaggio immaginario? Forse può sembrarti una scelta un po’ desueta, ma i numeri potrebbero farti cambiare idea.

Ok, hai deciso di lanciarti nel personal branding. Ma da dove si parte? Trovare un proprio posizionamento può essere una vera sfida, almeno agli inizi. Ma è una sfida che si risolve solo con l’autenticità.

Non tutti i brand sono Nike o Burger King. Ma questo non vuol dire che ci si debba rassegnare ad essere “noiosi”. Al contrario: essere interessanti è sempre possibile, con la giusta communication strategy.

Una volta considerato un fenomeno di nicchia, oggi il gaming è la forza trainante del mondo dell’entertainment, ma soprattutto una cultura che unisce miliardi di persone. E che i brand dovrebbero guardare con attenzione.

L’esperienza che il cliente ha di un brand è data da tanti elementi concorrenti. Spesso ci concentriamo solo su alcuni di essi, trascurando delle preziose opportunità.

Si fa presto a dire storytelling. Ma cosa vuol dire per un brand “avere una buona storia”? E come si fa a costruirla?

Essendo abituati ai brand globali, tendiamo a sottovalutare le sfide di portare un brand in una cultura diversa da quella di origine. Ecco alcuni rischi e soluzioni.

In un mercato globale, le radici nazionali di un brand possono aggiungere valore. A patto, però, di saperle giocare nel modo giusto.

Le aziende non sono più scatole nere, ma piuttosto entità visibili al mondo. Quello che succede al loro interno contribuisce a definirne il brand.

Dare il nome a un brand è forse uno dei percorsi più emozionanti, ma anche uno dei più stressanti. Qualche consiglio per evitare che tutto vada a rotoli.

I brand del lusso non possono più crogiolarsi nello splendore di un singolo spot.
Per raggiungere il proprio pubblico devono produrre contenuti. E molti.

Se è vero che tutti i brand faticano a capire l’evoluzione dei clienti, i brand del lusso hanno il compito più difficile: portare i loro valori intangibili in una nuova era.

I social network dovrebbero poter guidare il posizionamento di un brand di lusso? Probabilmente no, secondo D&G e Seth Godin.

I brand di moda hanno una lunga esperienza nel rompere le regole, ispirarci e portarci in mondi lontani. Perché non succede nel digitale?

Entrare nel mercato del lusso non è un’impresa da poco per un brand. Provarci con il logo sbagliato può tradursi in un vero disastro.

I brand della moda sono per tradizione molto attenti alla parte visiva della loro comunicazione. Questo vuol dire lasciare da parte le parole?

Creare un brand è una questione così delicata che faresti meglio a scegliere il partner giusto per affrontarla. Ecco cosa dovresti cercare.

Il tone of voice è essenziale per la tua brand identity, ma userai mai quel documento così carino o resterà solo abbandonato da qualche parte sul tuo hard disk?

Matteo Modica, fondatore di Sublimio, condivide la sua esperienza di avvio di una boutique branding agency e del suo sviluppo negli anni.

I brand più piccoli possono essere tentati di saltare la fase di strategia e andare dritti al logo. Ma può essere controproducente.

Serve una grande agenzia per fare branding? Non proprio. Ecco cosa può aspettarsi un brand che lavora con una boutique agency.

Un briefing completo aiuta il designer a lavorare meglio e più rapidamente e l’azienda a ottenere il risultato che aveva in mente. Ecco 11 punti indispensabili.

Come un abito su misura, anche un logo invecchia. E qui spesso sorge il dubbio: cambiarlo del tutto oppure optare per un logo restyling?

Non c’è niente di più pericoloso di un designer che dice solo sì. Lo dico da designer, ma lo faccio nell’interesse dei clienti.

Quando un brand non va ogni iniziativa di comunicazione è accompagnata da enormi fatiche. Ecco alcune possibili cause (e soluzioni).

I social network dovrebbero poter guidare il posizionamento di un brand di lusso? Probabilmente no, secondo D&G e Seth Godin.

Esistono situazioni in cui è legittimo, consentito oppure semplicemente ragionevole adattare la propria professionalità al contesto?

Iniziamo dal numero 1: l’importanza di dire “non lo so”.

I designer dei fashion brand hanno improvvisamente perso la loro immaginazione? Secondo me i motivi sono altri.

Cosa vuol dire essere un brand di lusso in un mondo in cui tutto è digitale e gratuito?

Sta succedendo qualcosa, nel mondo del fashion e in particolar modo nella comunicazione dei fashion brand: da immagine, la moda sta diventando racconto.

Alcuni di noi sono entusiasti sostenitori del personal branding, altri lo odiano. Ma in realtà tutti lo facciamo, costantemente. Solo che non ce ne rendiamo conto.

È scontato che un brand debba riflettere la natura del fondatore? La risposta è sfumata, e arriva dalla mia esperienza personale.