Il lusso è un giardino recintato. Pochi brand riescono a entrarci, meno ancora riescono a restarci. Se è vero che un logo da solo non garantisce il successo, un logo sbagliato può rovinare le aspirazioni di un brand. Ecco alcuni peccati da evitare.
Come si disegna un logo per il mercato luxury?
Non hai bisogno di questo articolo per scoprire che un buon logo è importante nella costruzione e affermazione del tuo brand. Tutti lo sanno. Nel mercato del lusso, però, la posta in gioco è più alta e le insidie più numerose.
Disegnare un logo per un luxury brand (o ridisegnare il tuo logo per spostarti nel mercato del lusso) richiede delle cautele aggiuntive, o ti troverai a un gala con l’abito sbagliato. Ecco alcuni peccati che dovresti evitare di commettere.
Peccato #1 - Imitazione
Tutti conosciamo i grandi brand del lusso come Bulgari, Chanel o Gucci. Sono iconici e desiderabili: ogni brand che punti allo status “luxury” vuole essere come loro. Ma non farlo in modo ovvio. Se avere un buon riferimento è cosa sana, è facile esagerare e disegnare un logo “wannabe”.
Vestirti come il tuo eroe non è una buona idea nel campo del lusso. Non solo apparirai poco originale, ma potresti addirittura sembrare una contraffazione. Trova la forza di sviluppare il tuo linguaggio.
Peccato #2 - Trendinite
Ok, questa parola me la sono inventata ma hai capito cosa intendo. Immaginalo come una sindrome che ti fa seguire i trend sempre e comunque. I trend spazzano il mondo del design come monsoni, trascinando via con sé le buone idee e facendo sembrare i loghi tutti uguali.
Nessuno è davvero al sicuro dall’infatuazione per i trend: negli ultimi anni diversi brand di moda come Burberry e Balenciaga si sono sottoposti a un redesign che li ha resi praticamente identici, con una tipografia semplice e bold. Cedendo a un’estetica contemporanea ma transitoria, questo redesign ha eliminato decenni di storia. Anche i brand nuovi e piccoli possono essere vulnerabili ai trend, perché danno un senso di sicurezza, di essere “dalla parte giusta”.
I trend, però costituiscono un pericolo: non solo svaniscono rapidamente, ma diventano mainstream e si trasferiscono ai brand mass market. Il che può essere davvero imbarazzante.
Peccato #3 - Piattezza
Se il tuo logo dice tutto subito, non funzionerà nel mondo del lusso. Questo perché il lusso si basa sulla seduzione, sull’esclusività, sul mistero. Essere “tra quelli che conoscono” è un privilegio. Ti basti pensare a una qualunque boutique di lusso: ti accorgerai che solo pochi prodotti sono mostrati in vetrina e non ce ne sono molti in esposizione neppure all’interno. Dovrai chiedere al personale di mostrarti la collezione.
Questo svelamento graduale è parte dell’esperienza di lusso. Il tuo logo dovrebbe fare lo stesso: avere alcune parti inspiegabili, alcuni elementi che stimolano la curiosità e che hanno una storia da raccontare. Questo renderà il logo interessante e longevo.
Peccato #4 - Falsificazione
Avere una storia è oro nel mercato del lusso, a patto però che sia reale. I nuovi brand del lusso possono essere tentati di inserire qua e là alcuni segnali di heritage nel loro logo: uno stemma, un simbolo medievale, un font classico, o anche l’etichetta “Dal XXXX”.
Se la tua storia risale ad almeno 50 anni fa, va bene. Altrimenti sembrerà tutto falso, come un bambino con i vestiti dei genitori. Non ti preoccupare: ti assicuro che puoi trasmettere un’idea di lusso in molti altri modi.
Peccato #5 - Sciatteria
Le persone non devono essere perfette, ma i brand del lusso sì. Questo si applica ad ogni espressione del brand, incluso il logo. Quando si disegna per il lusso si deve essere ossessionati da dettagli che in altri progetti sarebbero considerati marginali.
Il design dev’essere impeccabile e funzionare alla perfezione su ogni supporto. Proprio come un prodotto di lusso, è definito principalmente dai suoi dettagli.
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